Date: Tue, 28 Nov 2000 08:02:24 +0100
Subject:  No alla censura 214T 
From: "mcbett" - mcbett@esatclear.ie -
To: r.nencini@consiglio.regione.toscana.it
CC: Tommaso Tozzi e Giacomo Verde: t.tozzi@ecn.org,
        info@verdegiac.org 


NO ALLA CENSURA SI ALL'AMORE

sig assessore,
chi le scrive, scrive da dublino, un'immigrata, una persona abbastanza
stanca di condividere una patria dura malfamata di rubagalline e
tristezza con contorno di meraviglie artistiche conservate in naftalina.
una necropoli allargata, insomma.
nella mia nostalgia di casa e di parole italiane, però, girando nel web o
passando comunicazioni tra amici avevo preso contatto con una rivista
distribuita dalle biblioteche del comune di roma, namir.
una rivista che collaborava con un'altra, l'altrarte, da cui traevo spunto
per ragionamenti riflessioni, a cui mandavo mie stesse riflessioni,
racconti.
censurata.
nel frattempo avevo anche preso contatto con artisti d'avanguardia, io
stessa artista, affermata solo qui a dublino, terra contraddittoria che
ancora però odora di libertà e di interesse per gli spiriti pensanti, e non
solo per i cessati spiriti.
tra questi il creativo e simpatico giacomo verde.
una lezione immediata di propositività per le persone affaticate dalla vita.

Ora tocca a lui a Giacomo Verde  lamentare lo stesso trattamento
dispiacevole, violento, repressivo, assassino delle libertà.

So che gente in carica in questi tempi in italia domanda la censura di libri
di testo che parlino bene della resistenza, ossia quelle coraggiose armate
che si opposero al fascismo, che tutti sanno sia una fede politica bandita
dalla costituzione, dalla costituzione che fonda ancora (sembra) questa
repubblica.
Nessuno ha gridato orrore a questo pensiero, ma si è semlicemente esaminato
il caso e poi (fortunatamente) risposto no.
Quel signore ancora ricopre la sua carica, se non sbaglio, in questa nazione
democratica.
Questa richiesta è stata anticostituzionale. Questa è la mia opinione.
Nella memoria di quello che successe al mio bisnonno assaltato dalle
squadracce fasciste o a mio nonno scappato in america o all'altro mio nonno
passato in un campo profughi e poi emigrato anche lui o alla mia giovane
nonna che il padre con coraggio rifiutava di iscrivere al fascio.
Ma oggi queste persone parlano senza censura e chi si censura, invece? Gli
artisti, certo.
Come diceva il comandante nazista al Carlo Maria Brandawer di Mephisto:
"Chi ti credi di essere, tu, ARTISTA!!!"

Io sono molto preoccupata per questa nazione sempre più fragile e
repressiva, oggi per vie telematiche o anche per televisione o chissà...
questa nazione dove migliaia di giovani della passata generazione sono stati
lobotomizzati dalla droga che lo stato distribuisce attraverso la sua
mancanza di alternative o uccisi dalla mancanza di ossigeno o sono come me
emigrati altrove, da altre parti dove qualcuno, nel bene o nel male, li
lasciasse ancora liberi di essere individui e affermare una personalità.
Dove qualcuno avesse ancora l'idea che le nuove creatività vanno stimolate e
non represse.

Con questa lettera dunque esprimo nuovamente il mio dolore profondo per
l'ennesima conferma che le mie intuizioni di qualche anno fa erano giuste,
ossia che quest'italia è sempre più un paese fascista, laddove fascismo io
intendo come mancanza di libertà,  di espressione, livellamento degli
individui nei canoni imposti,  emarginazione delle diversità, censura delle
idee, oscuramento delle verità, uccisione delle parole libere, dittatura di
uno sugli altri, mancanza di vita, morte.
Un giorno un condottore televisivo disse che in questo paese uno che osi
dire "io penso" è visto male.
Questa è l'italia.
Ebbene io vi auguro che arrivino milioni di giovani che dicono 'io penso' in
tutto il paese nel bene e nel male e che si prendano con forza gli spazi che
gli spettano della loro nazione e che costruiscano una nuova patria libera,
viva, creativa, intelligente e sognatrice, visionaria e sana.
contro questa triste oscura civiltà delle catacombe che vi appartiene,
vecchie generazioni.
Liberiamo la libertà di espressione. Perché trionfi l'amore.

Giacomo Verde e Tommaso Tozzi liberi dalla censura.
CONTRO LA PENA DI MORTE - CONTRO LA PENA DI MORTE  PER LE IDEE E LE OPINIONI

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