opera per la mostra "SEGNALI D'OPERA" Arte Digitale in Italia
XIX premio arti visive citta' di Gallarate, Civica Galleria d'Arte Moderna

Se sei seduto sul Reperto in mostra a Gallarate clicca QUI

Se sei seduto nel Tuo Reperto Domestico scorri prima questa pagina.
Io penso che
qualsiasi postazione di connessione ad Internet, in ogni casa, ufficio o strada, che sia munita di schermo e' sostanzialmente simile al Reperto AntropoLogico UnoNoveNoveSette.

Presentazione dell’installazione interattiva
di
Giacomo Verde
Il visitatore vede: una sedia a rotelle dotata di computer portatile e asta portaflebo; la sedia è circondata da un anello di tappetini da soglia con scritto “benvenuto” (o Welcome). Sullo schermo del portatile si legge “Torno Subito”: è uno screen saver autoprodotto. Attaccati alla poltrona ci sono altri “ammennicoli” che indicano che è una sedia abitata da qualcuno. Se uno spettatore si siede la sedia inizia a girare su se stessa e lo spettatore può attivare il computer portatile per collegarsi in rete o semplicemente “spippolare”. Accanto al portatile ci sono appuntati gli indirizzi di alcuni siti artistici.

Questa opera può essere letta a più livelli.

1) Reperto AntropoLogico Uno Nove Nove Sette:
Pezzo museale in cui si mostra un reperto indicativo del rapporto corpo-computer alla fine del 1997. La scritta “Torno Subito” sul monitor del portatile segnala l’assenza del corpo-persona-padrone-di-casa che, data la sedia a rotelle dotata di flebo, non potrebbe muoversi sulle proprie gambe: ma allora come e dove è andato a finire questo corpo-persona?

2) Computer House:
Questa è una casa-computer, una abitazione, come indicano anche i tappetini di benvenuto. Con un computer collegato in rete e una flebo collegata in vena si potrebbe vivere qua per sempre. Infatti attorno alla sedia ci sono altri elementi che ne indicano l’abitabilità. Con l’aumento dei collegamenti elettronici gli spazi abitativi si restringono fino a ridursi a una sedia; ma il padrone di casa dov’è finito?

3) Fai-Da-Te:
Ci troviamo di fronte ad un’opera di assemblaggio, un opera da “prosumer” (la condizione politico-esistenziale di produttore-consumatore tipica della società elettronica-post-industriale). Se qualcuno si siede sulla sedia questa inizia a girare. Chi si siede diventa opera per chi rimane in piedi. Chi riavvia il computer noterà che non c’e’ niente di particolare: può accedere ad Internet o usare un qualsiasi altro programma di scrittura o disegno, consultare il CD-rom sul corpo umano o provare a collegarsi in videoconferenza con Internet  (magari se riesce a collegarsi ai siti suggeriti noterà delle oper-azioni interessanti); ma allora dove è finita l’arte?

Oggi l’arte che si rapporta con la tecnologia non può che invitare gli “spettattori prosumers” a fare-da-se, a farsi opera e fare opere come meglio credono. L’artista e le istituzioni dell’arte non possono fare altro che mettere a disposizione “contesti” fatti di macchine, spazi e tempi. “Torno Subito” sta scritto sullo schermo del portatile, lo ha scritto l’autore-abitante dell’opera: chissà se veramente tornerà, comunque chiunque si siede e riattiva la macchina cancella la scritta e diventa lui stesso autore-abitante-artista senza aspettare il ritorno di nessuno.
 

per ora è tutto
Giacomo Verde
 
 
 
 Se pensi che anche la Tua Postazione Domestica sia un Reperto AntropoLogico personalizzato puoi comportarti come se tu fossi nella galleria d'arte.

ringrazio
Vanni Cilluffo, Gabriele Sossella, Romano Barattella.
Maria Grazia Mattei, Gabriele Perretta, Antonio Caronia, Luciano E. Francalanci.
Sauro Maragni

ospite di C-Lab.it

Giacomo Verde
E-mail: info@verdegiac.org

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